ESG Rating
Ti assistiamo nella definizione di una strategia di business sostenibile compatibile con le politiche e le risorse di indirizzo europeo.
Il miglior rilancio della tua azienda oggi, passa per comprendere l’idea di sostenibilità di domani.
La rendicontazione ESG volontaria per le PMI: superflua o strategica?
Dal contesto, alla strategia, al reporting ESG
Martedì 14 ottobre 16:30 / 17:30- online su ZOOM
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ESG come sintesi di sviluppo sostenibile nel rispetto dei diritti Ambientali, Sociali e di Legalità
L’acronimo ESG (Environment; Social; Governance) è entrato nel linguaggio degli investitori finanziari per allocare risorse su prodotti che oltre al rendimento finanziario, considerino la ecosostenibilità del business dei soggetti emittenti.
L’investimento sostenibile (Sustainable and Responsible Investment=SRI) mira a creare valore per l’investitore e la società nel suo complesso, attraverso una strategia orientata al medio-lungo periodo che, nella valutazione di imprese e istituzioni, integra l’analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di buon governo.
L’attenzione di Enti intergovernativi, Enti normativi e Commissione Europea si è incentrata dagli ultimi anni 90 sulla necessità di inquadrare in un contesto normativo condiviso, un’informativa non finanziaria dell’impresa sulla corporate governance dei soggetti emittenti per poter attestarne una strategia di business sostenibile nel fondamentale rispetto dei tre fattori ESG
L’evoluzione di questo percorso, trova una sintesi a livello europeo con il regolamento UE 2020/852 che definisce per la prima volta una Tassonomia che individua 6 obiettivi ambientali (enviromental) e una serie di settori economici e attività che possono contribuire al raggiungimento di questi obiettivi fissandone anche i primi parametri tecnici per farlo.
Dal lato dei diritti sociali (social) e dell’eticità della gestione (governance), la Tassonomia accetta poi gli standards già emanati a livello mondiale da enti sovranazionali (ONU e OCSE) .
Altro elemento di fondamentale importanza per capire come trasferire agli stakeholder finanziari la pianificazione di una strategia aziendale sulla sostenbilità è rappresentato dall’approvazione in sede di consiglio UE (28.11.2022) della direttiva CSRD Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) che detta le linee future sulla rendicontazione della sostenibilità per grandi aziende con impatto anche sulla loro filiera di fornitura.
Il 26 febbraio 2025 la Commissione Europea ha presentato il primo Pacchetto Omnibus per semplificare il recepimento della CSRD da parte delle imprese.
Il primo intervento previsto dall’Omnibus I, c.d. “Stop the clock” è già stato approvato da Parlamento e Consiglio ed entrato in vigore il 17 aprile 2025 con la Direttiva (UE) 2025/794, che dovrà ora essere recepita dagli Stati membri entro il 31 dicembre 2025, modificando di conseguenza i decreti nazionali esistenti.
Prevede il posticipo di due anni dell’entrata in vigore degli obblighi, come segue:
- per le grandi imprese: dal 2026 al 2028
- per le PMI quotate: dal 2027 al 2029
Le altre proposte sono in fase di approfondimento nelle commissioni parlamentari europee
https://www.assolombarda.it/servizi/credito-finanza-e-incentivi/informazioni/comunicazione-sulla-sostenibilita-nuove-regole
La regolamentazione bancaria e finanziaria Eba e BCE a garanzia del tentativo di svilimento normativo UE sulla trasparenza , veridicità ed attendibilità della rendicontazione di sostenibilità delle imprese.
Ma il processo di semplificazione normativo non cambia gli obiettivi di politica creditizia e finanziaria sulla sostenibilità in UE e l’allocazione delle risorse finanziarie degli investitori ed enti creditizi
Ad oggi , nel contesto bancario-finanziario, la Tassonomia definita con il regolamento UE 852/20 per gli organismi finanziari ad integrazione dei regolamenti UE 2088/19 e 2089/19, guida la creazione di un modello di valutazione dei rischi ESG sia a titolo di investimento finanziario che di concessione del credito ed è la prima metrica applicativa che disciplina la lettura della sostenibilità per il mondo finanziario.
I criteri ESG mantengono intatta lo loro rilevanza nelle politiche di investimento, nei processi di valutazione del merito creditizio e nella selezione dei partner lungo le catene di fornitura.
In particolare, le banche proseguono nell’integrazione degli standard ESG all’interno dei propri processi decisionali, con un focus crescente sulla valutazione dei rischi e sull’impatto che tali fattori esercitano sulla solidità finanziaria e sulle performance delle imprese.
Le nuove Linee Guida dell’EBA, che entreranno in vigore nel 2026 per gli istituti di maggiori dimensioni e nel 2027 per le banche minori e meno complesse, sanciscono l’inclusione formale dei rischi ESG nei criteri di valutazione del credito.
I rischi ambientali, sociali e di governance vengono considerati potenziali elementi trasversali in grado di influenzare tutte le principali categorie di rischio finanziario, inclusi il rischio di credito, operativo e reputazionale.
In questo modo il sistema bancario, coerentemente all’obiettivo di allocare gli impieghi efficientemente per i propri azionisti, accompagnerà gradualmente i processi di transizione ecologica di quelle imprese che si dimostreranno capaci di competere in un contesto in forte mutamento e caratterizzato da una forte attenzione alle emissioni di carbonio.
Il processo quindi procederà da un adeguamento delle politiche del credito verso i settori più appetibili, in quanto capaci di restare sul mercato, e dalla capacità di misurare e prezzare il rischio climatico, con il forte contributo dei fondi europei a muoversi in tale direzione.
Pianificare una strategia di sviluppo sostenibile svincolandosi dagli obblighi normativi attivando politiche di marketing strategico
La stessa commissione UE, con l’intento di non sminuire la necessità di informazioni sui rischi ESG per gli stakeholders finanziari ma contemporaneamente ridurre gli oneri amministrativi e burocratici di applicazione del processo di pianificazione, implementazione e rendicontazione Esg nelle aziende, ha promosso attraverso l’organismo tecnico EFRAG una rendicontazione volontaria sulla sostenibilità secondo lo standard VSME sviluppato dall’EFRAG.
Il VSME si configura quindi come modello di rendicontazione a valenza pubblica per una informativa trasparente veritiera e corretta in ambito ESG su un target vasto di imprese, con una applicabilità che potrebbe ricomprendere le grandi imprese da 250 a a 1000 dipendenti oggi potenzialmente escluse dall’obbligo di rendicontazione dalle proposte di modifiche del pacchetto omnibus
In un quadro di riassetto delle politiche economiche internazionali , la dipendenza da fonti di energia fossile , soprattutto nei settori energivori, rappresenta un costo/rischio finanziario non più ignorabile per le marginalità del business.
#Piani diinvestimento per l’efficientamento energetico dei processi e l’incremento dell’utilizzo dell’energia pulita, rappresentano oggi la modalità più concreta per approcciare politiche di sostenibilità ambientale che concilino mitigazione del rischio finanziario interno e mitigazione degli impatti esterni verso l’ambiente e le persone con processi produttivi a minor impatto inquinante.
La stessa commissione UE, con l’intento di non sminuire la necessità di informazioni sui rischi ESG per gli stakeholders finanziari ma contemporaneamente ridurre gli oneri amministrativi e burocratici di applicazione del processo di pianificazione, implementazione e rendicontazione Esg nelle aziende, ha promosso attreverso l’organismo tecnico EFRAG una rendicontazione volontaria sulla sostenibilità secondo lo standard VSME sviluppato dall’EFRAG che potrebbe essere oggetto di atto delegato per una applicazione più estesa in relazione all’innalzamento delle soglie dimensionali per l’applicazione dell’obbligo di rendicontazione per le grandi imprese secondo la CSRd (cfr Pacchetto Omnibus).
Il VSME si configura quindi come modello di rendicontazione a valenza pubblica per una informativa trasparente veritiera e corretta in ambito ESG su un target vasto di imprese con una applicabilità che potrebbe ricomprendere le grandi imprese fino a 1000 dipendenti oggi escluse dall’obbligo di rendicontazione dalle proposte di modifiche del pacchetto omnibus
In un quadro di riassetto delle politiche economiche internazionali , la dipendenza da fonti di energia fossile, soprattutto nei settori energivori, rappresenta un costo/rischio finanziario non più ignorabile per le marginalità del business.
Piani di investimento per l’efficientamento energetico dei processi e l’incremento dell’utilizzo dell’energia pulita, rappresentano oggi la modalità più concreta per approcciare politiche di sostenibilità ambientale che concilino mitigazione del rischio finanziario interno e mitigazione degli impatti esterni verso l’ambiente e le persone con processi produttivi a minor impatto inquinante.
Per questo Esgrating corporate finance ha ampliato i suoi servizi collaborazioni con soggetti esperti nel settore energia e innovazione tecnologica dei processi produttivi che possono che possono garantire soluzioni e competenze tecniche di reale miglioramento delle performance sui consumi energetici di processo e prestazionali dello stabilimento produttivo .”
È solo con l’implementazione di un sistema di pianificazione e controllo di gestione integrato i fattori di rischio e le opportunità ESG, che da ultimo, la redazione di un report di sostenibilità acquista un senso. Mettere collegamento con articolo su blog del sito https://www.esg-rating.it/fattore-e-decisivo-per-credito-e-finanza-agevolata-delle-pmi/
ESG come sintesi di sviluppo sostenibile nel rispetto dei diritti Ambientali, Sociali e di Legalità
L’acronimo ESG (Environment; Social; Governance) è entrato nel linguaggio degli investitori finanziari per allocare risorse su prodotti che oltre al rendimento finanziario, considerino la ecosostenibilità del business dei soggetti emittenti.
L’investimento sostenibile (Sustainable and Responsible Investment=SRI) mira a creare valore per l’investitore e la società nel suo complesso, attraverso una strategia orientata al medio-lungo periodo che, nella valutazione di imprese e istituzioni, integra l’analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di buon governo.
L’attenzione di Enti intergovernativi, Enti normativi e Commissione Europea si è incentrata dagli ultimi anni 90 sulla necessità di inquadrare in un contesto normativo condiviso, un’informativa non finanziaria dell’impresa sulla corporate governance dei soggetti emittenti per poter attestarne una strategia di business sostenibile nel fondamentale rispetto dei tre fattori ESG
L’evoluzione di questo percorso, trova una sintesi a livello europeo con il regolamento UE 2020/852 che definisce per la prima volta una Tassonomia che individua 6 obiettivi ambientali (enviromental) e una serie di settori economici e attività che possono contribuire al raggiungimento di questi obiettivi fissandone anche i primi parametri tecnici per farlo.Dal lato dei diritti sociali (social) e dell’eticità della gestione (governance), la Tassonomia accetta poi gli standards già emanati a livello mondiale da enti sovranazionali (ONU e OCSE) .
Altro elemento di fondamentale importanza per capire come trasferire agli stakeholder finanziari la pianificazione di una strategia aziendale sulla sostenbilità è rappresentato dall’approvazione in sede di consiglio UE (28.11.2022) della direttiva CSRD Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) che detta le linee future sulla rendicontazione della sostenibilità per grandi aziende con impatto anche sulla loro filiera di fornitura.
L’accelerazione della EBA verso una politica creditizia di assoluta convergenza con la politica economica europea
Ad oggi , nel contesto bancario-finanziario, la Tassonomia definita con il regolamento UE 852/20 per gli organismi finanziari ad integrazione dei regolamenti UE 2088/19 e
2089/19, guida la creazione di un modello di valutazione dei rischi ESG sia a titolo di investimento finanziario che di concessione del credito ed è la prima metrica applicativa che disciplina la lettura della sostenibilità per il mondo finanziario.
Il 30 giugno sono entrate in vigore le nuove linee guida dell’EBA sulla concessione ed il monitoraggio dei prestiti da parte delle banche che godranno di un periodo di transizione (30 giugno 2024) necessario per perfezionare modelli di rating che incorporino compiutamente i fattori ESG per misurare le performance e i rischi ESG a cui sono esposte le banche, sia con riferimento all’operatività di lending che a quella di investimento sui mercati finanziari.
Nel suo feedback alla Commissione UE EBA ha dichiarato che le bozze degli standard Esrs costituiscono una buona base per l’attuazione della Csrd per la lettura della sostenibilia in azienda mentre per l’applicazione di un bilancio di sostenibilità bancario è urgente l’elaborazione di norme settoriali specifiche .
In questo modo il sistema bancario, coerentemente all’obiettivo di allocare gli impieghi efficientemente per i propri azionisti, accompagnerà gradualmente i processi di transizione ecologica di quelle imprese che si dimostreranno capaci di competere in un contesto in forte mutamento e caratterizzato da una forte attenzione alle emissioni di carbonio
Il processo quindi procederà da un adeguamento delle politiche del credito verso i settori più appetibili, in
Il quadro Macroeconomico di riferimento per un riposizionamento strategico del
business . Il Green Deal europeo*
Il Green Deal europeo prevede che l’Europa diventi climaticamente neutra entro il 2050, promuovendo un uso efficiente delle risorse e passando a un'economia pulita e circolare, ripristinando e conservando la biodiversità.
Si tratta di una visione di sostenibilità economica, sociale ed ambientale di medio e lungo termine che vuole quindi superare la visione del breve termine che tipicamente ha caratterizzato le strategie aziendali.
La transizione verso questo tipo di economia avrà un forte impatto su molte imprese e necessita di essere sostenuta finanziariamente: con questa consapevolezza l’UE ha destinato agli obiettivi del Green Deal un’ingente quota del piano per la ripresa Next Generation EU nonché ulteriori fondi europei.
Il Next Generation EU è un programma di portata e ambizione inedite, che prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale, il miglioramento della formazione delle lavoratrici e dei lavoratori, il conseguimento di una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.
Tali opportunità saranno operative nel brevissimo termine in considerazione che i 223,9 miliardi del Next Generation Fund allocato all’Italia saranno disponibili per il 70% nel biennio 2021/2022 e per il restante 30% nel 2023. Circa un terzo di tali risorse nel piano italiano (PNRR) proposto ed approvato in sede UE è dedicato alla transizione ecologica.
*( Fonte Commissione Economia Sostenibile AIFIRM Associazione italiana Financial Industry Risk Managers – ESG Rating Membro partecipante).
Il quadro di sintesi
ESG Rating e Sviluppo Sostenibile PMI
ESG-RATING corporate finance network riunisce competenze e professionalità trasversali per seguire il processo di trasferimento di una cultura sullo sviluppo sostenibile anche alle piccole e medio imprese con una metrica semplificata ma attendibile ai principi tassonomici emanati a livello europeo.
Sei una società Benefit o già redigi un report non finanziario sulla sostenibilità?
Hai progetti di sviluppo sull’economia circolare e transizione energetica da presentare a banche e società di investimento?
Sei una impresa edile che vuol beneficiare dei punti addizionali in gare d’appalto secondo il requisito premiale del CAM EDILIZIA assicurato dalla validazione della sostenbilità secondo la ISO 17029?
Leggi il nostro approccio per elaborare un REPORT di SOSTENIBILITA’ conforme alla nuova direttiva CSRD che ti permette di attestare un RATING ESG positivo secondo l’ unico programma getit-fair.com riconosciuto da ACCREDIA in base alla ISO 17029 !!!
Esg rating e strategia di sostenibilità
La sostenibilità come fattore critico di successo per il riposizionamento del business. Il
nostro approccio Formativo / Consulenziale ESG Rating corporate finance network nel suo progetto di consulenza valuta l’implementazione di modelli ESG attraverso una PIANIFICAZIONE STRATEGICA di medio lungo periodo in cui la condivisione
di un percorso di SOSTENIBILITA’ ESG a livello direzionale è giustificata in termini economici e finanziari prospettici dalla crescita di valore dell’azienda.
Clienti e collaborazioni
Formazione area credito
- Abi Servizi
- Intesa-San Paolo
- Fondazione CUOA (VI)
- Cuoa Impresa (VI)
- Accademia BCC Roma
- Gruppo Banca Popolare di Vicenza S.p.a. (VI)
- Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara s.p.a. (VR)
- Banca Marche spa (AN)
- Banca Antonveneta (PD)
- Sparkasse (BZ)
- Banca Sella
- Carige (GE)
- Federazione Veneta Bcc
- Bcc Manzano
- Bcc Prealpi
- Cassa Di Risparmio di Firenze
- Cassa di Risparmio di Terni
- Cassa Marca
- Tercas Cassa di Risparmio
- Fidimpresa – CNA (PG)
- BP Cividale del Friuli
- Banco delle Tre Venezie
- Volksbank
Consulenza e Temporary management Imprese
- Centro studi e formazione Villa Montesca (PG)
- CMC – Ponti Group spa (PG)
- Concessionaria Boninsegni spa (AR)
- Natalplant sr (LT)
- Cegalin group srl (VI)
- illy S.p.a. – Trieste
- Tecnica S.p.A. – Montebelluna (TV)
- Gruppo Levante – Castel Goffredo (MN)
- Gruppo Euromeccanica – Rosà (VI)
- Fabbrica di Pinze Schio S.r.l. – Zema on line – Santorso (VI)
- OPC Srl – Vicenza
- Alfad S.p.A. – Rimini
- Gruppo Ferretto – Vicenza
- Valdadige S.p.A. – Verona
- SIT – Vicenza
- Sarmar S.r.l.- Verona
- Consorzio Agno – Chiampo – Montecchio Maggiore (VI)
- Gruppo Edilcentro – Piovene Rocchette (VI)
- Aboca erbe spa –(AR);
- Arrow srl-Perugia
- Calzetteria levante spa- MN
- Officine Meccaniche Valbusa-MN
- Data Proget Software e management (AR)
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